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La comunicazione di oggi e di ieri


Ad oggi le forme di comunicazione giovanile sono molto numerose e sono caratterizzate da una forte ricchezza espressiva. I ragazzi sperimentano sempre nuovi canali di espressione: fumetti,graffiti,scritte sui banchi o sui muri, sms, e-mail, tatuaggi.

L'infinita gamma delle modalità comunicative dei ragazzi d'oggi sta crescendo a dismisura rispetto ai modi espressivi delle vecchie generazioni. I cambiamenti culturali si riflettono sul linguaggio dei giovani.

Questi cambiamenti hanno modificato in profondità il concetto di ‘lettera' e il modo di scrivere epistolare. Tali messaggi costituiscono un chiaro segnale di cambiamento, cominciato con la disgregazione del rapporto fra pronuncia e rappresentazione grafica. La scrittura dei ragazzi di oggi non è fatta più solo di parole scritte, ma è una mistura di segni di natura diversa di cui le lettere sono solo una parte. I giovani utilizzano con estrema libertà e spontaneità lettere, segni e icone quasi aspirassero ad una sorta di multimedialità grafica.

Altre novità comunicative derivano dalle scritte sui muri. In realtà, esse hanno una lunga tradizione (si pensi ad esempio ai graffiti) ma, ultimamente, hanno subito una forte spinta grazie anche ad una loro caratteristica: l'anonimato di chi scrive. L'idea è espressa nella forma rapida e veloce dello slogan pubblicitario, tanto che le scritte sui muri sono paragonabili alle affissioni pubblicitarie. La scrittura sui muri è certamente una modalità di comunicazione aggressiva, tipicamente giovanile e rivolta al pubblico, che indica un insopprimibile bisogno

di scrivere, di farsi sentire, di comunicare. Promotore di una street art del tutto innovativa e moderna è Banksy, artista senza una vera identità che attraverso le sue opere descrive la realtà di oggi, esprimendosi nell'anonimato.

Graffite is a crime". Opera in cui Banksy lavora sul tema della cancellatura: due giovani coprono con pennellate di bianco il divieto in segno di protesta.

Tutti questi esempi indicano il bisogno dei giovani di occupare gli spazi per marcare la loro presenza come gruppo nel territorio.

Non è che scrivano di meno, ma lo fanno in modo del tutto diverso dalle vecchie generazioni. Le modalità comunicative dei giovani d'oggi si distinguono non solo da quelle degli adulti ma anche da quelle dei giovani di qualche generazione fa.

Raffaele Simone, celebre linguista italiano , cerca di discutere l'opposizione fra due diversi modelli di pensiero e di uso del linguaggio appartenenti a generazioni diverse: il modello proposizionale delle generazioni passate (basato sul paradigma della lucidità) e quello non–proposizionale delle ultime generazioni (basato sul paradigma della fusione). L'atteggiamento proposizionale è analitico, strutturato, gerarchico e referenziale. Al contrario L'atteggiamento non–proposizionale è generico, rifiuta la struttura e la gerarchia, è vago dal punto di vista referenziale.


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